Tetti giardino, i pro e i contro

Il tema che andrò a trattare oggi, in chiave bio-ecologica, è quello dei tetti giardino, ai più sconosciuto non tanto per la sua difficoltà realizzativa, quanto per la scarsa diffusione nel nostro paese.

Innanzitutto esistono due tipologie di copertura a verdi, quella estensiva e quella intensiva. Vediamo cosa le differenzia.


Tetto con mando verde “estensivo”

Il tetto verde estensivo è composto dal “sedum”, un tipo di pianta che necessita di pochissima acqua e manutenzione per sopravvivere, con indiscutibili vantaggi per la realizzazione di una copertura poco accessibile, ma meno appariscente dal punto di vista estetico. Al di sopra della struttura portante, l’ intero sistema è racchiuso in un pacchetto di circa 16 cm comprensivo di manto impermeabile, sistemi di pannelli prefabbricati per la raccolta acque e terriccio (di 8-10 cm). Pesa circa 75 Kg/mq a secco (115 Kg/mq se saturo d’ acqua) ed è quindi particolarmente adatto a ristrutturazioni dove non si vuole sovraccaricare eccessivamente il solaio di copertura e nei terrazzi non accessibili, se non per la minima manutenzione. Le pendenze massime sopportate arrivano a circa il 25%, rendendolo adatto anche a tetti a falda inclinata.

tetti giardino estensivi
Tetto verde estensivo – Centro culturale, San Lazzaro (BO)

Tetto con manto erboso intensivo

Il tetto verde intensivo è un vero e proprio giardino, seminato a prato e arbusti e possibilmente dotato di impianto di irrigazione a pioggia. L’ intero sistema necessita di circa 24-25 cm, comprensivo di manto impermeabilizzante antiradice, sistema prefabbricato di convogliamento delle acque e terriccio di semina (di circa 18 cm). Il peso a secco è di 170 Kg/mq ( 215 Kg se saturo), rendendolo piuttosto importante da un punto di vista strutturale, la sua calpestabilità è ottima, il livello di manutenzione è equiparabile a un qualsiasi giardino e le pendenze non superano il 10%.

Essendo equiparabile o quasi ad un comunissimo giardino a terra, il suo valore estetico può raggiungere livelli spettacolari, con i limiti dovuti allo spessore relativamente esiguo del sistema che non permette la piantumazione di alberature a medio e alto fusto se non propriamente studiate.

tetti giardino intensivi
Un tetto intensivo consente piantumazioni anche importanti.

Conclusa la dovuta premessa, veniamo ai vantaggi e agli svantaggi che questa tecnologia porta con se:

PRO

Elevata ritenzione idrica:

La cementificazione urbana e la conseguente diminuzione di superfici impermeabili, unito e all’ impermeabilizzazione dei tetti, ha ridotto drasticamente la capacità del terreno di assorbire le acque che seguono le piogge, con conseguente aumento dei danni dovuti ad alluvioni e al sovraccarico del sistema fognante. I tetti giardino, in proporzione al loro spessore, consentono di rallentare il deflusso delle acque piovane, alleggerendo il carico di lavoro delle fognature e diminuendo gli allagamenti a livello locale e le alluvioni in generale.

Riduzione dell’ impatto ambientale:

Il giardino pensile è per sua natura ben integrato nell’ambiente naturalistico, e restituisce al suolo la quantità di verde che normalmente viene meno.

Trattenimento delle polveri e qualità dell’ aria:

La vegetazione piantumata contribuisce alla riduzione del pulviscolo presente in atmosfera ed ossigena l’ aria rendendola più gradevole, soprattutto nel contesto urbano.

Isolamento termico e acustico:

A differenza del classico tetto a terrazzo o a falda, il pacchetto verde isola dal rumore e funziona come un termoregolatore per stabilizzare e attenuare il passaggio di calore sia in estate, sia in inverno.

Si stima che gli ambienti con tetto giardino risultino essere il 30% più efficienti in termine di comfort di un sistema tradizionale, con una diminuzione di temperatura media interna di quasi 2°C.

Isola di calore:

Ovvero lo sgradevole effetto di surriscaldamento tipico degli aggregati urbani, beneficia della diffusione del tetto giardino così come delle aree verdi in generale.

Fruibilità e qualità di vita:

Possedere o fruire di un giardino dove prima c’ era un terrazzo pavimentato è una fortuna che può avere impatti positivi sulla qualità della vita, sia a livello materiale, sia psicologico, soprattutto dove gli spazi verdi sono scarsi o poco manutenuti a livello municipale.

Riduzione delle spese:

Un edificio ben isolato, soprattutto sul lato più esposto, ovvero il tetto, presenta in bolletta delle riduzioni da non sottovalutare.

Detrazioni fiscali:

Gli interventi rientrano nelle opere di miglioramento energetico che usufruiscono delle detrazioni fiscali fino al 65%, con conseguente abbattimento della spesa iniziale.

CONTRO

Costo di realizzazione:

Costruire un tetto giardino comporta una spesa di circa 40-50 Euro/mq per quello estensivo, e 100-150 Euro/mq per quello intensivo, mediamente più alto di un intervento tradizionale pavimentato.

Manutenzione:

Seppur minima o comunque equiparabile a quella di un normale giardino, la manutenzione ordinaria è dovuta per mantenere un buon livello di funzionalità ed estetica.

Fauna:

Inutile negarlo, non tutti sono amanti degli animali, soprattutto se questi sono insetti e volatili. Ovviamente disporre di piante e fiori sul tetto, può attirare anche api, zanzare e qualsiasi animale che come noi ama la natura.

Il peso:

Soprattutto la tipologia intensiva comporta un ragguardevole aumento di carico sulle strutture esistenti, un aspetto che non può essere sottovalutato nelle ristrutturazioni dell’ esistente.


Conclusioni

In definitiva sono molti gli aspetti che mi spingono a sponsorizzare serenamente una tecnologia che, nella sua semplicità e utilità, può contribuire realmente al miglioramento della vita di tutti, con vantaggi estetici e funzionali.

Danilo Rinaldi

Architetto professionista e pittore dilettante.

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