CILA per ristrutturazione a Velletri
CILA e ristrutturazione d’interni
L’argomento trattato in questo articolo è la presentazione del titolo edilizio necessario all’avvio dei lavori di ristrutturazione d’interni: la CILA
Ma partiamo dall’inizio:
A cosa serve la CILA, e chi può o deve presentarla presso l’Ufficio Tecnico Comunale?
La C.I.L.A., acronimo di Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, racchiude l’intera documentazione necessaria all’avvio dei lavori di “manutenzione straordinaria” che il titolare dell’immobile è tenuto a presentare.
Essa serve ad indicare le opere edili che si intendono fare e a comunicare gli attori in gioco (tecnico progettista, direttore dei lavori, impresa esecutrice, ulteriori comproprietari o aventi titolo, coordinatore della sicurezza, etc.).
La Cila va presentata prima del reale inizio dei lavori, pena l’ammenda a partire da 500,00€ per presentazione di Cila in corso d’opera, o 1.000,00€ per la Sanatoria di fine lavori completamente eseguiti.
Per provvedere alla presentazione, è necessario che un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra), rediga un progetto descrittivo ed una relazione asseverata.
Il progetto riporta lo stato dei lavori legittimo ante-operam, e lo stato di progetto post-operam.
Nella relazione asseverata invece, il tecnico si accerterà che il dichiarante abbia il titolo per presentare l’inizio dei lavori e che gli stessi siano conformi ai regolamenti comunali, regionali e nazionali, alle norme igienico-sanitarie e in materia di superamento delle barriere architettoniche.
Infine, cosa non di poco conto, dovrà assicurarsi che il titolo edilizio, la CILA appunto, sia quello occorrente e sufficiente all’inizio dei lavori.
La CILA è sufficiente o necessaria all’inizio dei lavori?
La prima cosa da fare è accertarsi che il titolo abilitativo sia sufficiente all’inizio dei lavori, anche se a volte potrebbe essere addirittura superfluo.
Per fare un esempio, se i lavori consistessero nell’apertura di una finestra o nella realizzazione di un solaio, la CILA non sarebbe più sufficiente, ed occorrerebbe presentare una S.C.I.A., ma non voglio entrare troppo nel tecnico e mi limiterò a riportare i riferimenti normativi alla fine dell’articolo.
Se invece dovessimo solamente tinteggiare una parete o sostituire un sanitario, saremmo del campo della cosiddetta “edilizia libera”, ed il titolo edilizio sarebbe del tutto superfluo all’inizio dei lavori.
Quanto costa la CILA per ristrutturazioni?
Il costo per la presentazione va dai 100,00 € ai 250,00€ per Diritti di Segreteria e dipende dal Comune di riferimento dell’immobile.
Per quanto riguarda le spese tecniche invece, queste vanno da un range di circa 600,00€ a 1.000,00€, e dipendono da vari fattori:
- dal tecnico, che fa il suo prezzo nel libero mercato;
- dalla difficoltà della pratica e grandezza dell’immobile;
- da ulteriori titoli e Nulla Osta propedeutici alla presentazione della Cila stessa (ad esempio per beni soggetti al vincolo della Soprintendenza dei Beni Culturali anche internamente).
Chi presenta la Cila?
Formalmente è presentata dall’avente titolo, che può essere il proprietario, un comproprietario, un conduttore in affitto, un amministratore di condominio, un comodatario d’uso gratuito e via discorrendo.
Nel caso di più aventi titolo, sarà naturalmente necessario allegare la delega di ognuno.
I documenti necessari
Ricapitolando dunque, se devi intraprendere una ristrutturazione interna, ai fini della presentazione della Cila, avrai bisogna della seguente documentazione:
- Il titolo edilizio di partenza (Licenza Edilizia, Permesso di Costruire, altre CILA/SCIA, etc.);
- La documentazione completa redatta dal tecnico abilitato (Grafico, Relazioni);
- La documentazione dell’impresa (Durc, visura camerale, etc.);
- L’autorizzazione degli enti preposti se esistono vincoli particolari;
- L’autorizzazione degli altri soggetti aventi titolo (proprietari, comproprietari, etc.);
- Il pagamento dei diritti di segreteria/istruttoria;
- L’iscrizione al portale di riferimento comunale o la procura per la gestione della pratica al tecnico incaricato.
I bonus edilizi
La questione è semplice da un punto di vista formale:
Se devi accedere ai bonus fiscali per ristrutturazione (Bonus Casa 50%, Ecobonus, Sismabonus, etc.), necessiti del titolo edilizio, oltre che di tutta la documentazione fiscale attinente.
Ogni bonus prevede la presentazione del titolo edilizio, salvo alcune eccezioni (vedi infissi, ecobonus e pochi altri), che sono fruibili anche come edilizia libera.
In questi casi, è sempre bene però, inviare almeno una comunicazione di inizio lavori al comune per opere di edilizia libera.
Spero di essere stato chiaro e utile alla comprensione della materia.
Per spunti su una eventuale ristrutturazione, sfoglia pure il mio sito internet, o segui il link:
Progetto di Ristrutturazione a Roma
Progetto di ristrutturazione a Velletri
Riporto di seguito i riferimenti normativi essenziali ed alcuni link utili:
- D.P.R. 380/2001 Testo Unico dell’Edilizia (art. 6-bis: Interventi subordinati a comunicazione di inizio lavori asseverata)
- Decreto SCIA 2
- Decreto semplificazioni 2020
- Portale Ufficio Tecnico Comunale di Velletri
- Portale Ufficio Tecnico di Roma